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Channel: Saura Plesio (Nessie)
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Doccia scozzese

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La Scozia aveva i suoi buoni motivi per richiedere la sua separazione dalla GB.  Ma si sa che le "separazioni" non sono mai consensuali (nel pubblico come nel privato). Però non ha vinto, nonostante le ragioni del SI abbiano tenuto testa. Nel referendum appena tenuto, infatti, ha prevalso il "no" con il 55,3% dei voti. Complessivamente i "no" hanno ottenuto 2.001.926 voti, mentre ai "sì" sono andati 1.617.989 suffragi, pari al 44,7%, comunque un bel gruzzolo di voti da far valere.
A favorire le ragioni del distacco separatista, c'è anche il petrolio del Mare del Nord, preziosa risorsa che avrebbe permesso autonomia e indipendenza economica alla Scozia. Altro che la lana delle pecore delle Orcadi! Esulta Cameron che ora promette più larghe autononie federaliste alla Scozia: la devolution.
Tra i primi a commentare l'esito del voto, il premier scozzese Alex Salmond, indipendentista, che invita ad accettare "democraticamente" la sconfitta:
"La Scozia - ha spiegato - non sarà un Paese indipendente. Però questa partecipazione ha costituito un trionfo, la partecipazione molto forte e il messaggio altrettanto. A Westminster hanno avuto paura, hanno capito che in Scozia c'è un grande movimento che vuole l'indipendenza".

Sono però d'accordo con molte delle buone ragioni espresse da questo articolo dal titoloCorri Scozia corridi Julian McLeod, il quale come si può arguire dal cognome, è di origini scozzesi, circa le politiche economiche fin qui  perseguite da Downing Street ai danni della Scozia . 


Quale sarà il futuro per l'Inghilterra, il Galles e l'Irlanda del Nord se gli scozzesi dovessero fare la scelta giusta? Quale futuro ci sarà, anche se gli scozzesivotassero per restare nel Regno Unito? 


Westminster è oltre, vive fuori dalla società - il gioco della politica si muove da una posizione privilegiata, una elite non rappresentativa tanto lontana dalla realtà da essere una cosa farsesca.

Il nostro sistema politico e i servizi pubblici sono stati corrotti da interessi corporativi. La nostra economia è stata erosa e finanziarizzata a spese dell'industria produttiva, l'unica che potrebbe permetterci di mantenere aperta la strada verso il resto del mondo. Abbiamo più debito di quanto potremo mai ripagare, e la necessità di mantenere quel debito pubblico - se dovessimo accettare la legittimità degli interessi imposti sul denaro prestatoci da un settore bancario privato - che ci garantirà che non potremo mai più avere una economia prospera.

In breve, abbiamo bisogno di ricominciare tutto da capo. Inghilterra, Galles e Irlanda del Nord non sono diverse dalla Scozia, ma sono accomunate dal bisogno disfuggire dalle grinfie dei politici di Westminster e dai vincoli della finanza della City of London. (da comedonchisciotte).


Una cosa  non mi ha convinto del tutto di questo referendum, di cui peraltro capisco molte buone ragioni: il fatto che gli Scozzesi avrebbero lasciato il cavallo malato (la Gran Bretagna) per cavalcare il somaro:  l'Unione Europea. Che è un po' come gettarsi dalla padella alla brace. Basterebbe dare un'occhiata a noi PIIGS (Irlanda inclusa) e ha come ci hanno conciato. Senza contare la questione delicatissima delle basi Nato.


"La Gran Bretagna dispone di quattro sottomarini con testate nucleari Trident ancorate alla base navale di Faslane, in Scozia. L'Snp vuole che in caso di indipendenza la Scozia rinunci alla presenza di armi nucleari.


Alcuni ex capi della Difesa britannica hanno messo in guardia da una tale circostanza, affermando che l'iniziativa costerebbe miliardi di sterline, porterebbe al taglio di migliaia di posti di lavoro e creerebbe risentimento internazionale.


In un'epoca di nuove tensioni con la Russia, gli alleati Nato sarebbero preoccupati, anche se ci vorrebbero anni per chiudere la base navale.". (fonteHuffington Post).


Con questi presupposti, è chiaro che il governo centrale di Londra, avrebbe fatto carte false pur di far prevalere le ragioni del NO.

Il mostro di Lochness (Nessie) , logo degli Indipendentisti scozzesi



Concludendo, nonostante il nickname Nessie che mi sono data e che è diventato il logo per gli indipendentisti, col cuore sono con loro, ma la partita è assai più complessa e controversa.

Altro articolo di approfondimento  sul tema:Perché la Scozia deve rimanere colonia

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