Per qualche giorno starò lontano dal pc. Vi lascio in compagnia de "Il nostro caro Angelo" di Battisti-Mogol, (1973), una canzone musicalmente suggestiva con un testo criptico, ermetico e un po' misterioso che quando uscì, creò sconcerto e non fu compresa appieno. Ora invece, a distanza di tanto tempo, risulta chiara: ci parla delle difficoltà di mantenersi puri e innocenti in un mondo corrotto e contaminato.
"Le rughe han troppi secoli oramai/ truccarle non si può più".
"Cattedrali oscurano le bianche ali/ bianche non sembran più"è una chiara allusione a una Chiesa potente e corrotta che getta la sua ombra cupa sull'innocente angelo, il quale cerca di librarsi in volo.
Capito Bergoglio? con tutte le emergenze e i fronti di guerra dietro casa (Gaza, Siria, Ucraina) , lui se ne va bergogliando in Corea e si mette l'anima in pace con una prece per i cristiani perseguitati in Iraq.
Eppure c'è ancora chi come...
Capito Bergoglio? con tutte le emergenze e i fronti di guerra dietro casa (Gaza, Siria, Ucraina) , lui se ne va bergogliando in Corea e si mette l'anima in pace con una prece per i cristiani perseguitati in Iraq.
Eppure c'è ancora chi come...
...Il nostro caro angelo
si ciba di radici e poi
lui dorme nei cespugli sotto gli alberi
ma schiavo non sarà mai
si ciba di radici e poi
lui dorme nei cespugli sotto gli alberi
ma schiavo non sarà mai
Dedico questa canzone a tutti quegli "angeli" che non rinunciano mai a sottomettersi e che cercano di spiccare il volo, nonostante le numerose reti e le trappole tese.
Buon Ferragosto e a presto!