Ha più anni di un pappagallo, ma si mostra in topless, la ministra Stefania Giannini. Non importa se le tette sono avvizzite, l'importante è...esporsi al sole. E dire che era proprio lei che intimava alle alunne un più consono abbigliamento nella scuola. Proviene da Sciolta Civica (a proposito, ma esiste ancora?) e ha un'ambizione: far sparire quel che resta della scuola. Altri suoi predecessori ci hanno già provato con successo.
Non è infatti una novità che si vuole far sparire la scuola statale per creare una sorta di privatizzazionedell'istruzione che da pubblica sarebbe a beneficio di chi ha mezzi economici, come in Usa. Mentre per i nullatenenti è già pronto un bel Bronx multikulti. Oramai in questo senso, non mancano i "rinforzi" giornalieri dal mare. E non solo.
Il fatto è che la politica scolastica del governo Renzi è a dir poco schizofrenica: mentre si vuole far sparire le supplenti perché considerate un onere (ciò significa per i docenti vietato ammalarsi, dato che gli alunni verrebbero accorpati e collocati in altre classi di diverso ordine e grado e in sovrannumero), dall'altra parte si promette posti ai precari. Se poi vogliamo mettere davvero a fuoco chi sono questi famosi "precari", scopriamo che sono tutti clienti della Trimurti sindacale.
Insomma, è un po' come la storia degli 80 euro: vale per pochi clienti, ma c'è da giurarci che reciteranno il solito mantra:"è una vera boccata d'ossigeno" per l'economia. Per l'immissione in ruolo dei 100.000 precari servirà un miliardo e mezzo di euro. Pertanto, CERCASI COPERTURA DISPERATAMENTE. Capito o ministra? Perciò, copriti.
Questo è (o meglio era) il programma iniziale della ministra con le tette al vento, poi tenuto in frigorifero.
Ed ecco, invece alcuni miei punti qualificanti di "rivoluzione conservatrice":
- Ripristinare alcune sezioni in Latino alle scuole medie per coloro i quali sono orientati per gli studi classici.
- Rendere obbligatoria nei curricula la Musica e la Storia dell'arte in tutte le scuole di ogni ordine e grado, dato che siamo il paese del Bel canto e delle Arti Belle.
- Ripristinare la Geografia, bandita incomprensibilmente dai programmi (è evidente il progetto di modificare la mappatura del mondo, e anche quello di eliminare i confini (limes)).
- Le scuole professionali, avranno un diretto aggancio con le botteghe artigiane del territorio per l'apprendistato concreto di arti e mestieri da parte degli allievi, e con le micro imprese a gestione familiare
- Favorire scuole di Restauro, tenuto conto dell'immenso patrimonio artistico e archeologico italiano
- Pretendere un abbigliamento consono non solo per gli alunni ma anche per maestri, professori e ministri
Si accettano suggerimenti ed eventuali contributi aggiuntivi...
Articolo consigliato sul tema: Chi ha ucciso il liceo classico? (intervista ad A.Scotto di Luzio docente di storia della Pedagogia all'Università di Bergamo).
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