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Tor Sapienza

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Sono quattro giorni e quattro notti che ci sono disordini a Tor Sapienza, un esteso rione della periferia Est di Roma. Questi poveracci di abitanti in rivolta contro le istituzioni,  sono circondati da campi nomadi, da criminalità diffusa, da travestiti e trans brasiliani, prostitute straniere e dulcis in fundo da un centro di accoglienza che ospita nuovi immigrati. Gli "oppressi", secondo la stampa servile erano gli ospiti del centro di accoglienza, mentre i malfattori erano quei "ducioni" e  "razzisti" degli abitanti. In prima linea il mis-Fatto quotidiano. Non chiamiamola "la guerra tra i poveri"come si ostinano banalmente a fare  i pennivendoli di regime
Si tratta invece della lotta fra chi vuole vivere con dignità e sicurezza, contro l'illegalità e il degrado. Dulcis in fundo  il Corriere (articolo di Goffredo Buccini) se la piglia con “l’incendiario leghista” Matteo Salvini, reo di voler venire giù, espressamente invitato da cittadini del rione. Si tratta di una forma di "insulto preventivo". A questo è ridotta la stampa oggi!




Il quarto giorno il sindaco Marinosi fece vivo là in mezzo pigliandosi un'overdose di prevedibili  insulti e fischi.  Il suo pareva un allunaggio. La polizia ,sempre latitante nel difendere i cittadini dal far west quotidiano, pagata con i soldi dei cittadini, li manganella per garantire invece la "sicurezza" degli edifici degli extracomunitari. Alfano latita totalmente nei rioni periferici delle grandi città, in compenso è sempre più zelante nell'introdurre in Italia nuovi flussi indiscriminati di stranieri. Renzi? NON PERVENUTO. Pubblico il post del  coraggiosoblog dell'Anarca (GiampaoloRossi) sulla rivolta di Tor Sapienza. 

LETTERA APERTA AI CITTADINI DI TOR SAPIENZA

Si, io lo so che non siete razzisti; che quei bastoni e quei sassi non li avete presi in mano per odio ma per la disperazione di dover vivere dove non si può più vivere.

Io lo so che non siete razzisti, anche se ora vi dipingono così per nascondere la loro ipocrisia e il loro fallimentare umanitarismo senza umanità.

Si, io lo so che non siete razzisti ma che la gabbia dove rinchiudervi è pronta e i preparativi per trasformarvi in bestie feroci sono quasi ultimati; che ora sono arrivati con i loro taccuini e le loro telecamere, ma poi scateneranno i loro parolai d’accatto a dipingere quello che tanto non hanno interesse a capire.

Intellettuali polverosi chiusi nella soffitta delle proprie idee; politici ignavi e criminali che hanno consentito le peggiori politiche buoniste nel nostro paese, arrivando persino a cancellare il reatod’immigrazione clandestina nel pieno delirio d’irresponsabilità di chi non si rende conto del mondo in cui stiamo vivendo.


Io lo so che non c’è razzismo in quello che avete fatto; ma solo dolore e rabbia nel vedere il vostro quartiere ridotto ad una giungla piena di pericoli, trasformato in un campo di battaglia.

State difendendo voi stessi ed io so che si difende solo ciò che si ama: la propria terra, la propria città, la propria casa, i propri cari, una sicurezza, un diritto, una libertà.

Io lo so che non siete razzisti, né “giustizieri della notte”; ma siete operai, impiegati, commercianti, disoccupati, studenti, pensionati, professionisti, padri, madri, mariti, mogli, insomma l’Italia vera che affronta con dignità questa crisi che non fa prigionieri, le difficoltà economiche e spesso la mancanza di futuro e di certezze.
Io lo so che il vero razzista è questo sindaco che definisce “inaccettabili gli attacchi agli stranieri” senza spendere una parola per l’italiano in fin di vita massacrato davanti al figlio, da un branco di belve senza onore.

Io lo so che vi sentite abbandonati e soli, presi in giro da uno Stato tanto oppressivo e invadente nei confronti delle persone oneste, quanto indulgente verso coloro che si approfittano della nostra ospitalità, che violentano ciò che noi offriamo loro e che paghiamo con i nostri sacrifici.

Perché la convivenza non è una teoria né retorica politica da distribuire davanti alle telecamere: la convivenza si basa sulla reciprocità e può esserci solo con chi rispetta le nostre leggi e il Paese che noi amiamo.

Io lo so che anche di fronte all’esasperazione voi sapete distinguere l’immigrato onesto dal delinquente; perché uomini e donne che sono arrivati nel nostro Paese per lavorare o per salvarsi dall’orrore di una guerra, voi li avete accolti e accettati in nome di quella solidarietà concreta che gli altruisti di professione non conoscono.

Io lo so che quei bastoni sono lontani da voi e da quello che vorreste essere; e che ora li lascerete cadere in terra per tornare a ciò che è per voi più importante: la vostra vita.

Perché, comunque, avete vinto: quella rabbia scesa in strada ha raccontato un’Italia diversa, stanca ma capace ancora di trovare una sua dignità; un’Italia che non ce la fa più ma che vuole difendere con i denti ciò che è suo.

Non ve lo diranno mai, ma gli italiani che non sono razzisti stanno con voi: quelli del nord e quelli del sud, quelli di destra e quelli di sinistra, quelli bianchi e quelli neri, gli immigrati onesti e la gente perbene.

Cari cittadini di Tor Sapienza, io lo so che non siete razzisti e che avete solo difeso per tutti noi una cosa importante, la più elementare: il nostro inalienabile e sovrano diritto di essere padroni a casa nostra.

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Pubblico anche una testimonianza dal vivo di Daniele, un residente in Tor Sapienza che scrive a Repubblica nell'illusione di trovare un po' di ascolto e di conforto. Poi si spegneranno i riflettori e politici e pennivendoli saranno in tutt'altre faccende affaccendati.


Sono un abitante di Tor Sapienza. Premesso che qualsiasi atto di violenza va denunciato, le chiedo se puo’ indicarmi il modo civile e pacifico per denunciare un degrado che ormai non conosce limiti. Le faccio una breve cronistoria del posto perché credo che lei non sappia nemmeno dove Tor Sapienza si trovi sulla cartina.
Questa periferia di Roma è stata per anni ed è ancora il luogo dove hanno sempre trovato rifugio e asilo qualsiasi tipo di persona extracomunitaria, dai rom ai nordafricani, per non parlare della vergogna dei transessuali che sotto gli occhi di tutti, da anni, si prostituiscono ad ogni ora del giorno.
Non conosco attualmente il numero esatto degli extracomunitari residenti ma le assicuro è molto alto se si considera il territorio del nostro quartiere.
Questa popolazione, dove vivono ormai pensionati e lavoratori che con il sacrificio di una vita hanno acquistato le loro case, nel passato hanno attivato tutte le forme di protesta civili di cui potevano disporre, dalle lettere agli amministratori ed ai giornali, denunce agli organi di PS fino alle fiaccolate pacifiche in piazza. Il risultato è stato il silenzio ASSORDANTE di tutti, anche di voi giornalisti che finchè non ci scappa il morto la notizia non merita attenzione.
Venga a farsi un giro nel quartiere. Alle prime luci della sera scatta il coprifuoco. Negozi di extracomunitari aperti oltre l’orario lavorativo che vendono (sotto gli occhi di tutti) alcoolici fino all’alba (e la licenza???). Persone extracomunitarie ubriache che litigano ed urinano ovunque. Strade buie ed invase da travestiti e dai loro clienti eccitati che sono pericoli costanti al volante. Rom che frugano nei cassonetti e guidano auto a massima velocità (mi piacerebbe vedere l’assicurazione e le revisioni di tali veicoli). Furti negli appartamenti e scippi per strada esponenzialmente aumentati negli ultimi anni.
Mi fermo qui con la descrizione e torno alla domanda iniziale: mi sa indicare cosa dovremmo fare che a noi sfugge?
Dobbiamo continuare in questo modo vedendo il nostro territorio maltrattato, vivere reclusi nelle nostre case (che by the way si stanno svalutando sempre piu’) aspettando cosa?
Quante belle parole da chi vive lontano da qui, magari in centro dove queste realtà sono lontane e santifica le persone che vengono da altri paesi ed altri mondi senza mai spendere una parole a favore dei residenti.
Non è razzismo essere ospiti di un paese e non rispettarne le regole? E’ chiedere troppo far rispettare le regole?
Per cortesia mi indichi cosa dobbiamo fare in modo da poterlo condividere con i miei concittadini.
Cordiali saluti

Daniele 13 novembre 2014 h. 10, 19

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